IN PRIMA NAZIONALE AL FESTIVAL LA VERSILIANA
La compagnia di danzatori diretta da Teresa Firmani e Edgar Reyes (Notre Dame de Paris) debutta in prima nazionale al Festival La Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lu) con la nuova produzione “Yes T”.
Gola, Lussuria, Superbia, Accidia, Ira: cinque vizi per raccontare le debolezze e la rinascita dell’uomo.
La danza del peccato in prima nazionale al Festival La Versiliana di Marina di Pietrasanta (Lu). Gola, Lussuria, Superbia, Accidia, Ira, sono cinque dei sette vizi capitali protagonisti di “YesT”, lo spettacolo di danza modern-contemporanea portato in scena dalla compagnia di danzatori “Tradanza Company” diretta da Teresa Firmani che firma anche la regia e la coreografia, ed Edgar Reyes (entrambi hanno fatto parte del cast del musical “Notre Dame de Paris”) al debutto, mercoledì 26 agosto (inizio ore 21.30. Info e prenotazioni www.laversilianafestival.it) per il secondo anno consecutivo e dopo lo straordinario sold-out del 2008 con lo spettacolo “Tralaria” (spettacolo che gli è valso la partecipazione, come unica compagnia italiana, al XII Festival De Danza Contemporanea “Onesimo Gonzalez” in Messico dal 25 settembre al 4 ottobre), sul palcoscenico all’aperto del Festival La Versiliana. La danza in una delle sue espressioni più giovani nel panorama nazionale, è ancora protagonista, questa volta in premiere, del finale di stagione della trentesima edizione della rassegna con un omaggio alla prima forma di comunicazione dell’uomo: il gesto.
Diviso in 5 quadri d’effetto (danzatori: Teresa Firmani, Edgar Reyes, Erika Cherubini, Franco Corsi, Monica Done tti, Silvia Franci, Valentina Paradiso, Veronica Paradiso, Christian Ponzi, Giulia Rivieri) lo spettacolo è un viaggio dentro i vizi e le debolezze dell’uomo. Gola, Lussuria, Superbia, Accidia, Ira da sempre sono espressione di tipologie umane all’esasperazione di sé. Un viaggio “necessario” tra luci e ombre dell’esistenza umana. Un suggestivo percorso fatto di interrogativi e di risposte. Un’irrefrenabile corsa per cercare di colmare desideri, cercare di innalzare il proprio essere non verso l’alto, ma in una direzione che ci viene spesso suggerita da una società che ci devia, ci contamina, per indurci a raggiungere traguardi illusori o per dimostrare chi non siamo. E allora è il gesto, in una visione più ampia la danza, il primo, diretto ed essenziale modo di comunicare. La danza è il ballo della parola, la poesia del corpo. Il corpo è la sede dei più profondi e primordiali movimenti dell’anima anche quelli più forti, più brutali, più inspiegabili. L’uomo per natura desidera soddisfare i propri bisogni naturali, ma è portato a perdere l’equilibrio del proprio agire fino ad estremizzare i propri gesti. Anche quando le necessità sembrano soddisfatte, possono entrare in gioco i vizi per cercare di riempire mancanze, vuoti e lacune. Ma alla fine l’uomo si ritrova. Prima però dovrà perdersi
Teatro